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Info
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Pittrice autrice, ritrattista, Maestra d’Arte, diplomata in Arte Applicata Orafa, qualificata in grafica pubblicitaria e computerizzata, illustratrice, decoratrice, designer e titolare dal 2001 dello Studio Artistico Di Cristofaro

Realizza:

  • Dipinti d'Autore surrealisti, astratti e informali. 
    Tecniche: acrilico, smalto e olio.

  • Ritratti con tecniche acrilico, olio.

  • Trompe l'oeil e murales con tecnica acrilico.

  • Panorami, scorci, soggetti floreali e decori su svariati supporti come pareti, mobili, stoffa. Tecniche: acrilico, acrilico per stoffa, smalti e olio.

  • Grafiche, disegni, ritratti su cartoncino con tecniche grafite, pastello, carboncino, biro.

  • Ritratti, illustrazioni realistiche o surreali, dipinti astratti, loghi e decori con tecnica Digital art (tavola grafica)

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Hanno scritto di lei

Michele Ursini 1995

"Figure umane vivaci rappresentate in atteggiamenti che vanno dal ludico artistico al religioso al Sacro, ritratti di adolescenti di personalità cittadine fantasie giovanili tutte espresse con una coloristica quasi d'attacco, una tavolozza che sa di "verve" con una difficoltà contenuta è contenibile entro i limiti che solo il tempo e l'esperienza suggeriscono ed impongono. Poi dolci i paesaggi con la città e della città. La Di Cristofaro devi amare molto la sua città Chieti per ritirarla negli stupendi panorami che offre nelle chiese antiche nelle vie storiche nelle piazze che inaspettate s'aprono dietro un angolo o l'altro. Riesce a trasmettere al lettore il fascino ch'ella ha subito e subisce per e nel dipingerla. I colori si addolciscono si temperano l'atmosfera non velata ma pure filtra ogni elemento architettonico e vegetale e lascia spazio al pensiero al sogno.

È sorprendente che la pittrice giovanissima non ceda alla tentazione di rappresentare la vorticosa vita moderna così nelle piazze e nelle strade ella mai inserisce un'automobile come è sorprendente che pur ritrattista di livello non animi mai i suoi paesaggi o scorci di città con figure umane.  Ha forse paura di guastare la natura la semplicità e la purezza delle cose con la presenza dell'uomo? Nel tal caso il discorso si fa complesso e assume un carattere filosofico esistenziale che qui non sviluppiamo. Di certo resta che la Di Cristofaro è una brava pittrice e che soprattutto quando l'ardore sarà pacato e l'esperienza cresciuta ella disciplinerà la sua attuale tavolozza e offrirà all'ammiratore ingenuo e al lettore esigente, lavori di notevole interesse critico artistico"

Antonio Pulifici 1996

"Una pittura aggressiva d'assalto pronta a suscitare emozioni attraverso interpretazioni precise e coloratissime ove la donna è protagonista assoluta. Una pittura travolgente che fa riflettere ancor più conoscendo l'artista una ragazza molto giovane che però non conosci induci almeno di fronte alla tela.

L'avvenire artistico è assicurato". 

Sebastiano Ventresca 1997

"Qualità distintive della pittura di Antonella di Cristofaro è la passionalità ravvisabile soprattutto nel colore dalle tonalità vivaci che rimandano a situazioni psicologiche tese e turbinose proprio della prima giovinezza. A questo aspetto dominante fanno riscontro qua e là delle soste o cadute improvvise in cui si intravede l'ombra della difficoltà esistenziale del momento dovuta a situazioni contingenti non liete dell'artista in questa circostanza i colori si attenuano e si spengono e le immagini assumono un aspetto insicuro e dimesso che parlano di crisi spirituale e di sconfitta. Il tratto segnico è scorrevole e in prospettiva l'artista potrà raggiungere dei risultati non trascurabili. L'approfondimento e il perfezionamento artistico è d'obbligo per tutti anche per la Di Cristofaro. Auguri vivissimi" 

Simonetta Checchia 1998

"Negli ultimi anni il lavoro pittorico di Antonella Di Cristofaro si è spostato dalla pura pittura di paesaggi e situazioni ad una più diretta denuncia della realtà. Appaiono Uomini e Donne dai visi triangolari l'espressione arrabbiata, intorno agli occhi maschere di colori contrastanti con l'intero quadro si fondono con l'incarnato dei visi, le maschere siamo noi o quello che ne appare tutti con un'espressione corrucciata come quella di chi ci sta accanto: è una sorta di Domino della Falsità dove nessuno innesca un cambio di direzione! La denuncia è per la falsità della vita di provincia fatta di dicerie e di apparenza vista come unico strumento possibile di difesa dagli altri. Le maschere di Antonella di Cristofaro possono sembrare a primo acchito figure distorte rispetto alla realtà, ma scavando più a fondo si riesce a percepire che ormai ad essere distorta è la realtà stessa. La pittrice non fa altro che dipingere le nostre facce come vagano per il mondo con la loro sotterranea verità non più socialmente accettata"

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S. De Massis 2010

"Peculiarità che contraddistinguono il linguaggio visivo dell’Artista Antonella Di Cristofaro sono il rigore capillare delle forme, la drammaticità della forza espressiva, l’intensità del mondo interiore e l’ardore creativo che veicolano il messaggio soggettivo verso una testimonianza oggettiva dei nostri tempi.

Come una “cronista” descrive la condizione umana dell’uomo contemporaneo intercettando uno stato d'animo collettivo, esplorando gli umori, i sentimenti e soprattutto l’angoscia dei paradossi e delle contorsioni psichiche. In questo frangente le sue figure surrealiste acquistano un valore emblematico, allegorico e apotropaico.

Il linguaggio attuale, che si muove tra il figurativo surrealista, l’informale e l'astratto, è quindi la naturale conseguenza di un lungo processo e studio che ha allontanato nella trascrizione delle sole figure il compito di descrivere la realtà e la psiche, per attribuirgli quello di esprimere una nuova ed anche positiva visione interiore dell'artista in cui le tortuose complicanze dell’esistenza si manifestano come garbugli da disfare e in cui le macchie e i viluppi coloratissimi mutano in esperienze emozionali e ricerca dei nodi emotivi dei ricordi.”

Stefano D'Antino 2016
"Ho conosciuto Antonella Di Cristofaro prima ancora di incontrarla, attraverso lo stile seducente e penetrante dei suoi ritratti, ospitati in molti luoghi della nostra elegante città. Il tratto preciso e la pennellata sicura, circondano di intenso mistero i soggetti da lei eternati. La pittrice predilige la ritrattistica e il figurativo in generale, e sa confrontarsi con ogni genere, disegnando quella riflessione sui diversi sensi che solleticano anche il pubblico più distratto.

L’artista riesce, attraverso l’armonia, la sicurezza, la pulizia delle forme, e la costruzione dei chiaroscuri sulle fisionomie a far riflettere sui diversi livelli dei sentimenti la dimensione individuale ed universale dell’uomo. Un’eternità cosmica che imbriglia l’Io profondo, con le sue cadute e le sue resurrezioni, risalenti sulle forme decise e sugli sguardi metafisici dei volti. I volti femminili sono di una seducente impassibilità, che ricorda le sensuali muse dei grandi esponenti della Secessione viennese.

I colori caldi, fusi con toni freddi o meno accesi, restituiscono un’aura sconvolgente e rassicurante. L’indagine sul vuoto, invece, per la pittrice vuol spingere soggetti e oggetti verso legami di forza, elementi primari complicati nella loro volontà di Natura ridondante: dunque ‘legacci’ che si pongono come codici imperscrutabili, liberi ma organici pensieri filamentosi tra capelli botticelliani..

Dai quadri della Di Cristofaro la vita pulsa nelle sfere vive e nelle bolle di sangue."

Maria Palladino 2018
"Riesce a coniugare in opere d'arte che rispecchiano una grande maestria tecnica e un mondo poetico ed immaginifico versatile. Varia dal realismo al surrealismo sconfinando nell'informale e nell'astrattismo e in questo caso il soggetto manifesta la volontà di bilanciamento fra una situazione di lacerazione interiore e la volontà di riconquistare l'unità che però non è mai perfetta. I tasselli non componendosi mai perfettamente suggerendo tolleranza verso se stessi e gli altri perché pure spaziando in alcuni casi in rappresentazioni naturalistiche, resta la natura umana il suo soggetto d'elezione, l'emotività e i contrasti interiori dell'uomo contemporaneo"

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